Iva la 22%: gli effetti sugli immobili

L’aumento dell’aliquota Iva ordinaria, dal 21 al 22%, ormai certo dopo le dichiarazioni del Ministro Saccomanni, previsto a partire da lunedì 1° luglio 2013 dalla legge di stabilità (L. 228/2012), avrà ripercussioni di non poco conto sul settore immobiliare che, come noto, sta attraversando un periodo particolarmente negativo.

Infatti, ad eccezione dei casi in cui continueranno ad applicarsi le aliquote ridotte al 10% e al 4%, molti proprietari sperimenteranno a proprie spese gli effetti della nuova misura.

 

Aspetti generali – Da un punto di vista pratico, l’ aumento dell’aliquota Iva ordinaria, dal 21 al 22% andrà gestita con le stesse modalità attuate il 17 settembre 2011, in corrispondenza del quale si era verificato l'aumento dell'aliquota Iva dal 20 al 21 per cento.

Il mercato immobiliare -  Il mercato immobiliare già da qualche anno sta registrando una delle peggiori crisi che il settore abbia mai vissuto, dovuto anche alle difficoltà di accesso al credito da parte di privati e imprese.

L’ aumento dell’aliquota Iva ordinaria, dal 21 al 22%, non potrà che acuire la situazione di difficoltà, andando a impattare su alcune operazioni collegate agli immobili.

Di conseguenza, si genererà, con elevata probabilità, una ulteriore riduzione dei consumi e, conseguentemente, della domanda interna.

 

La ristrutturazione  - Gli effetti dell’aumento dell’aliquota Iva al 22% saranno immediatamente visibili nei principali interventi attuati per le ristrutturazione degli immobili.

Ci si riferisce, in particolare, alle seguenti operazioni:

Ö         le parcelle professionali di geometri, architetti e ingegneri collegate alla fase di progettazione dei lavori;

Ö         i compensi per la certificazione energetica da allegare al rogito in caso di compravendita o da inserire negli annunci immobiliari di vendita o locazione;

Ö         il settore dell'arredamento, dei mobili e degli elettrodomestici.

 

La manutenzione -  Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nelle abitazioni, bisogna distinguere due fattispecie:

1.       l’acquisto diretto da parte del proprietario dell’immobile del materiale; in tal caso, si applica il 22 per cento;

2.       nel caso in cui ci si affidi ad una impresa,  troverà applicazione l'Iva agevolata al 10% per l'edilizia, che è stata resa permanente dalla Finanziaria 2010.

 

Altre situazioni – Accanto alle operazioni descritte, vi sono una serie di altre situazioni più complesse, come, ad esempio, vari prodotti elencati da un decreto del 1999, dalle finestre ai sanitari del bagno, che scontano in parte l'Iva al 10% e in parte ad aliquota standard.

Infine, si segnala che l'acquisto e la costruzione della prima casa sconterà ancora l’aliquota del 4%, cosi come avverrà per la rimozione delle barriere architettoniche.